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Corso: La gestione delle risorse idriche e la tutela delle acque dall’inquinamento Roma Topcorsi Roma

La gestione delle risorse idriche e la tutela delle acque dall’inquinamento
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Roma

640 € + IVA
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Codice D120
Tipologia Corso di aggiornamento professionale
Luogo di svolgimento Roma
Durata 18 Ore
Modalità In aula/di presenza
Note sulle iscrizioni Per l’adesione al corso è necessario l'invio della scheda di iscrizione a mezzo fax al 06.49384866 o 06.44704462, o anche online sul sito www.ceida.com, entro 4 giorni dalla data d'inizio. Per altre informazioni contattare segreteria corsi 06.492531
Fascia oraria Mattino
Prepara per La direttiva quadro europea sulle acque obbliga gli stati membri a prevenire ulteriori forme di deterioramento dei corpi idrici, preservando e migliorando le condizioni degli ecosistemi che dipendono e/o influenzano la risorsa acqua. Il recepimento della direttiva in Italia è avvenuto con il d.l.vo 3/4/06 n. 152 e le successive modifiche e integrazioni, ma solo con le recenti disposizioni di legge ci si sta indirizzando verso le richieste dell’Unione Europea per tale settore.
Proteggere la qualità dell’acqua e difendersi da fenomeni sempre più estremi come le inondazioni e la siccità è divenuta oramai una impellente necessità cui si può far fronte solo con la chiara consapevolezza che l’attuale modello di sviluppo non è compatibile con un futuro sostenibile e sufficientemente sicuro in termini di salute pubblica. Non si tratta di assolvere obblighi burocratici e formali, ma di darsi obiettivi e una organizzazione in linea con gli standard europei più elevati prendendo come esempio le esperienze più avanzate e le migliori pratiche già presenti in diverse regioni del nostro continente.
Il buon raggiungimento dello stato delle acque entro il 2015, secondo i parametri idro-morfologici, biologici e chimico-fisici richiesti, può essere raggiunto solo se da subito, rispettando i tempi scanditi dalla norma stessa, si avviano una serie di provvedimenti e azioni tra le quali grande rilievo assumono anche i programmi di informazione, sensibilizzazione e coinvolgimento dei vari portatori d’interessi (stakeholders).
In questo contesto il seminario intende fornire nel nuovo quadro giuridico di riferimento le procedure, le competenze metodologiche e gli strumenti applicativi per la gestione ottimale delle risorse idriche superficiali e sotterranee e per la tutela delle acque dall’inquinamento.
Le attività didattiche sono articolate in modo da offrire ai partecipanti non solo una buona conoscenza teorica e normativa, ma anche pratico-applicativa con esemplificazioni di casi reali, tra cui l’importante esperienza pilota del bacino del Tevere e il recente compito istituzionale assegnato per legge sul Piano di gestione del Distretto dell’Appennino Centrale.
Note sul pagamento La quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici, e comprende il materiale didattico e il coffee break.
Docenti Ing. Giuseppe MININNI - Avv. Maurizio PERNICE - Ing. Giorgio PINESCHI - Prof. Enrico ROLLE
Requisiti di scolarità Diploma di scuola secondaria di secondo grado, Laurea
Obbligo di frequenza Si
Corso di formazione
continua per aziende
Si
Rilascia Attestato di frequenza
Programma
ORARIO: 8,45 - 14,45

PROGRAMMA
Le Direttive europee sulle risorse idriche (2000/60 CE, 2006/7/CE, 2006/11/CE, 2006/118/CE, 2007/60/CE).
Il d.l.vo 152/06 parte terza. Le norme abrogate: l. 183/89; l. 36/94; d.l.vo 152/99. Il nuovo quadro di gestione delle risorse idriche ai vari livelli decisionali: pianificazione, programmazione, progettazione, gestione, monitoraggio e implementazione dell’azione conoscitiva. Il d.l.vo 30/09: Protezione delle acque sotterranee dall’inquinamento e dal deterioramento. Il d.l.vo 49/2010: Attuazione della direttiva 2007/60/CE relativa alla valutazione e alla gestione dei rischi di alluvioni.
I decreti del Ministero dell’ambiente: il d.m. 131 del 16/6/08 (Tipizzazione), il d.m. 56 del 14/4/09 (Monitoraggio), il d.m. 203 del 17/7/09 (Scambio di informazioni, WISE).
I Distretti idrografici: composizione e competenze. I piani di bacino distrettuali, I piani per l’assetto idrogeologico e i piani di tutela regionali. I fabbisogni di acqua, la gestione integrata delle risorse idriche: il bilancio idrico e il deflusso minimo vitale. Il Regio Decreto 1775/33 e le sue successive modifiche.
Il risparmio idrico e il riutilizzo delle acque. L’analisi economica dell’uso delle acque: linee guida WATECO, applicazioni dell’analisi economica ai piani di distretto e ai piani di tutela. Aspetti partecipativi.
I servizi idrici integrati: lo stato di attuazione della riforma, effetti dell’art 23 bis l. 133/08 (decreto Ronchi), effetti della riforma degli enti locali (decreto Calderoli). Il controllo e la regolazione. I Piani d’ambito: piano degli investimenti, piano tariffario, piano economico-finanziario. Le necessità emergenti di revisione del d.l.vo 152/06 parte III. La delimitazione dei distretti idrografici, le competenze e la composizione dell’autorità competente, le concessioni di derivazione delle acque, il servizio idrico integrato.
Il d.l.vo 152/06, parte III, sez. II, e successive modifiche (d.l.vo 4/08, d.l.vo. 219/2010, art. 24 l. 97/13): tutela delle acque dall’inquinamento. Le finalità: prevenzione, risanamento, tutela integrata. Inquinamento e immissioni dirette e indirette. Ambito oggettivo di applicazione: acque superficiali, acque sotterranee, acque marine, acque minerali naturali e di sorgenti, corpi idrici artificiali, aree richiedenti specifiche misure di prevenzione dall’inquinamento e di risanamento, acque reflue e scarichi, acque meteoriche di dilavamento e acque di prima pioggia. Gli obiettivi minimi di qualità. Direttiva 2006/118/CE sulla protezione delle acque sotterranee dall’inquinamento e dal deterioramento. Direttiva 2006/7/CE sulla gestione delle acque di balneazione. Direttiva 2006/11/CE sull’inquinamento provocato da certe sostanze pericolose. Il sistema idrico integrato: i Gestori; gli ATO e la loro prevista soppressione a fine 2011. Le reti fognarie. La disciplina degli scarichi. Il concetto di scarico. Scarichi di sostanze pericolose. Scarichi di acque termali. I rilasci delle dighe. Le altre immissioni in corpi idrici. Acque di scarico e rifiuti liquidi: il rapporto tra la parte III e la parte IV, Titolo II, del T.U. Il concetto di “rifiuto liquido costituito da acque reflue”. La disciplina giuridica degli effluenti di allevamento (fertirrigazione), dei reflui da frantoi oleari e altri casi specifici. L’autorizzazione allo scarico. Scarichi sul suolo, nel sottosuolo, nelle acque sotterranee, in acque superficiali, in corpi idrici ricadenti in aree sensibili, in reti fognarie. Scarichi di acque reflue domestiche, industriali e urbane. Trasporto rifiuti liquidi. I controlli sugli scarichi. Ambito soggettivo: i titolari degli scarichi. Responsabilità e deleghe. Il gestore degli impianti di depurazione pubblici e privati. Il consorzio pubblico e privato. Prelievi ed analisi: prassi, disciplina giuridica, orientamenti giurisprudenziali. L’impianto di depurazione e l’impianto di smaltimento rifiuti liquidi in proprio e conto terzi, pubblico e privato: diversa disciplina giuridica; rapporto con il depuratore consorziale. La depurazione pubblica. La realizzazione degli impianti di depurazione. Il trattamento dei rifiuti liquidi negli impianti pubblici. Il sistema sanzionatorio di tipo amministrativo e penale, le competenze e la giurisdizione. La responsabilità per danno ambientale alle acque. Obbligo di riparazione. Risarcimento in forma specifica e per equivalente.
Approfondimenti tecnici: norme tecniche sui limiti e sul controllo degli scarichi. La normativa tecnica della parte III del d.l.vo 152/06. Standard di Qualità Ambientale (SQA) per sostanze pericolose (d.l.vo. 219/2010, Direttiva 2013/39/UE). I limiti per gli scarichi urbani ed industriali. La disciplina per lo scarico delle sostanze pericolose. Aree sensibili. Il problema del controllo di azoto e fosforo. I limiti di azoto e fosforo da applicare per le aree meno sensibili. Il monitoraggio e il controllo degli scarichi. Parametri aspecifici per la caratterizzazione degli scarichi (BOD, COD, TOC). Caratteristiche dei fanghi di risulta. Le diverse soluzioni offerte dalle moderne tecnologie nei processi di depurazione delle acque e di trattamento dei fanghi.

Dove e quando
La gestione delle risorse idriche e la tutela delle acque dall’inquinamento
home-icon Roma (RM) - via Palestro24
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